◆ Quest’immagine, scattata da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale, mostra alcuni laghi nella steppa del Kazakistan occidentale. I laghi si trovano in una pianura che degrada lievemente verso il mar Caspio, trecento chilometri più a sud. Nella zona, che è semiarida, ci sono alcuni centri abitati minori, tra cui Kurmankol (visibile nella foto). A sud dei laghi si distingue una grande strada. Il fiume Ashiozek, dal percorso molto tortuoso, scorre verso sud alimentando i laghi. Da un piccolo delta partono infatti dei rami che arrivano ai laghi Aralsor (largo circa quindici chilometri) e Zhalnak, e ad altre depressioni più a sud.
L’evaporazione dell’acqua, accelerata dal riscaldamento globale, aumenta la salinità dei laghi, permettendo a varie specie di microrganismi di prosperare. Dalla salinità e temperatura dell’acqua dipende quali specie diventano dominanti. Microrganismi diversi producono colori diversi, che sono legati anche alla profondità dell’acqua, che accentua o riduce i toni. Le aree bianche sono costituite da sale rimasto scoperto dopo l’evaporazione.
Il fenomeno dei laghi colorati confinanti è piuttosto comune nelle regioni subtropicali semiaride. Qualcosa di simile avviene, per esempio, intorno al lago Eyre, in Australia, e nel parco nazionale d’Etosha, in Namibia. Anche le vasche di evaporazione del Grande lago salato dello Utah, negli Stati Uniti, hanno le stesse caratteristiche. Nella maggior parte dei casi le sfumature rosse e arancioni indicano concentrazioni di sale e di microrganismi più elevate.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1488 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati