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L’adattamento del primo libro della trilogia di Hugh Howey non è adatto a chi soffre di claustrofobia. Il mondo dov’è ambientato, costruito meticolosamente, è tutto nel sottosuolo. In questo silo poche migliaia di persone aspettano che la superficie della Terra torni a essere abitabile. Con un’architettura sovietica che incontra lo steampunk medievale, il silo è quasi un personaggio a se stante. La trama del thriller non è meno avvincente e funziona come critica al sistema di classe e come studio della cancel culture. Nel cast David Oyelowo, Geraldine James, Rashida Jones e Rebecca Ferguson. The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati