Mentre il conflitto in Ucraina si avvicina al compimento del secondo anno, in Europa la Nato sta organizzando la sua più grande esercitazione congiunta degli ultimi decenni. Dalla fine di gennaio novantamila uomini saranno impegnati a simulare una risposta militare a un attacco russo. Alle manovre, che dureranno fino a maggio, parteciperanno tutti i 31 paesi dell’alleanza più la Svezia, il cui ingresso nella Nato è stato approvato dal parlamento turco il 23 gennaio, dopo mesi di trattative. “Attaccare l’Ucraina è molto diverso dal fare la guerra alla Nato”, scrive l’ungherese Index. “Putin può anche immaginare di vendicarsi del ‘malvagio occidente’, ma farlo davvero presenta infiniti problemi. Il Cremlino può solo diffondere notizie false, alimentare intrighi e cavalcare i dissidi interni ai singoli paesi”. Tuttavia, aggiunge l’ucraino Gordonua, “più l’occidente si prepara a un conflitto, meno questo diventa probabile. La Russia non dichiarerà mai guerra a chi è pronto a farla”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1547 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati