◆ Il lago Pangong si estende per 134 chilometri sul margine occidentale dell’altopiano tibetano. A 4.225 metri sul livello del mare, è uno dei laghi più alti del mondo. Un tempo le sue acque confluivano nell’Indo, ma in seguito il suo emissario è stato ostruito dalle frane. Si è quindi trasformato in un bacino endoreico (cioè senza sbocco al mare). A causa dell’accumulo di sali minerali le sue acque sono diventate salmastre. Il lago è attraversato dal confine tra India e Cina in corrispondenza dell’insenatura visibile in basso a destra, ed è stato più volte al centro delle tensioni tra i due paesi: nel 2020 in questa zona centinaia di soldati indiani e cinesi si sono affrontati in una serie di scontri che hanno causato decine di vittime.
In questa foto, scattata da un astronauta a bordo della stazione internazionale in pieno inverno, uno strato di ghiaccio incrinato copre una parte del lago. Le acque poco profonde di fronte al delta di un piccolo fiume appaiono di colore più chiaro. Le linee parallele visibili lungo la costa delle insenature indicano il punto in cui si trovavano le spiagge in passato, quando il livello delle acque era più alto.
Negli ultimi anni il lago Pangong è diventato una destinazione turistica abbastanza frequentata. Gli appassionati di birdwatching sono attirati dalle varie specie di uccelli acquatici che sostano qui in estate, come l’oca indiana e la casarca.–Nasa
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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati