Il 10 giugno è entrata in vigore una legge che faciliterà l’espulsione degli immigrati senza documenti dal Giappone. Finora chi chiedeva lo status di rifugiato, nell’attesa non rischiava l’espulsione, e se la domanda era respinta poteva ripresentarla un numero illimitato di volte. Ora invece rischia il rimpatrio anche mentre aspetta una risp osta o dopo la seconda domanda respinta. “Bisogna rispettare il diritto degli stranieri a ottenere protezione”, scrive il Mainichi Shimbun in un editoriale. “Il Giappone ha delle regole troppo rigide per il riconoscimento dei rifugiati e ci sono stati casi in cui lo status è stato accordato solo dopo ripetute richieste. Inoltre è necessario che le domande siano valutate in modo indipendente e non dalla stessa agenzia che regola gli ingressi e i soggiorni”. Nella foto proteste dopo l’approvazione della legge.
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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati