Le autorità della Libia orientale, non riconosciute dalla comunità internazionale, il 26 agosto hanno annunciato la chiusura dei giacimenti petroliferi e hanno fermato la produzione e l’esportazione di petrolio, provocando un aumento dei prezzi del greggio del 3 per cento. La decisione è stata presa nell’ambito di una disputa sulla guida della banca centrale della Libia che, ricorda The Libya Observer, oppone il governo dell’est del paese a quello riconosciuto dalla comunità internazionale, con sede a Tripoli.
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Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati