Il Center for Wildlife Studies si dedica dagli anni ottanta alla protezione delle tigri in India. Come tutti i grandi carnivori al vertice della catena alimentare, i felini hanno bisogno di territori ampi, popolati da molte prede potenziali. Ma in India gli spazi di natura selvaggia diminuiscono sempre di più, per fare posto a campi coltivati e pascoli per il bestiame. Oggi le tigri occupano meno del 7 per cento del loro areale storico. La crescita della popolazione indiana e lo sviluppo economico portano le tigri e gli esseri umani a condividere gli stessi spazi, e milioni di persone vivono ormai a ridosso delle riserve. Ogni anno i felini uccidono tra le cinquanta e le sessanta persone, oltre a innumerevoli capi di bestiame, e le popolazioni locali reagiscono dando loro la caccia. Ma secondo lo Smithsonian Magazine è possibile attenuare il conflitto adottando delle misure per favorire la convivenza. Una di queste è facilitare l’accesso ai fondi di compensazione per chi ha perso un capo di bestiame. Anche se i risarcimenti non coprono tutti i danni, possono ridurre la motivazione a uccidere le tigri. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati