◆ Il fiume Kura, il più lungo dell’Azerbaigian, nasce dai monti della Turchia nordorientale. In seguito scorre tra le valli del Caucaso minore, bagna Tbilisi, la capitale della Georgia, poi entra in Azerbaigian e confluisce nei bacini artificiali di Mingachevir e Varvara, creati ai tempi dell’Unione Sovietica.
I sedimenti sospesi, le sponde fangose e la scarsa pendenza favoriscono la formazione di curve nel corso del fiume dette meandri. In questi punti l’acqua tende a scorrere più velocemente vicino al margine esterno, erodendo la riva, mentre su quello interno i sedimenti si depositano e la riva avanza. Con il tempo i meandri possono diventare così pronunciati che il fiume può tagliarli fuori dal suo corso, creando specchi d’acqua di forma curva chiamati lanche. Le acque delle lanche tendono a essere più scure di quelle del fiume, per via della minore presenza di sedimenti sospesi.
Di solito questi stagni sono a forma di C o di U, ma possono anche somigliare a una A, come il lago Akhmaz, al centro dell’immagine. La barra centrale probabilmente si è formata prima che il lago si staccasse dal corso del Kura, quando il fiume ha trovato un percorso più breve.
Oltre alle lanche, una vasta rete di canali artificiali attraversa la zona, alimentando i campi di cotone, cereali e girasoli e i frutteti di questa regione, caratterizzata da un clima semiarido freddo.–Nasa
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1583 di Internazionale, a pagina 121. Compra questo numero | Abbonati