Intelligenza incontrollabile
◆ Yuval Noah Harari scrive che “la finanza è un regno puramente informativo e matematico” (Internazionale 1580), quindi ideale per essere gestito con l’intelligenza artificiale. Harari sembra conoscere poco la finanza, che è invece irrazionale e segue l’andamento emotivo degli investitori, come dimostrano le bolle speculative e gli imprevedibili crolli. Un consulente finanziario per una delle più grandi banche commerciali del mondo mi ha confidato che i suoi clienti multimilionari, dopo valanghe di statistiche, grafici, resoconti e previsioni sull’andamento del mercato, prendono comunque decisioni d’investimento o disinvestimento basandosi sul loro intuito. Intuito che manca all’intelligenza artificiale.
Massimo Predieri
Vermiglio è un incanto
◆ Concordo pienamente con la recensione di Francesco Boille (internazionale.it). A me ha fatto venire in mente L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi per le atmosfere, la delicatezza dei personaggi, la crudezza di un ambiente ostile.
Grazia Meconcelli
Donne di casa
◆ Ho letto l’articolo sulle influencer antifemministe (Internazionale 1582). Il femminismo prevede la libertà di scelta: non significa che tutte le donne devono odiare una vita di casa, ma che ognuna può scegliere il proprio stile di vita. Da femminista rispetto le scelte di tutte, finché non calpestano le libertà altrui.
Silvia Vernocchi
La Volkswagen con le spalle al muro
◆ Ho letto l’articolo sulla crisi della Volkswagen (Internazionale 1580). Sono molto dispiaciuto per i posti di lavoro persi. Non ho ancora letto, però, la considerazione più importante: l’automobile è anacronistica. Le città che ne scoraggiano l’uso, come Tokyo e Parigi, rinascono umanamente ed economicamente. Invece quelle che continuano a investire in parcheggi e tangenziali si ritrovano con problemi di traffico. Non è “colpa dell’auto elettrica” se la Volkswagen è in crisi: è il modello di mobilità basato sull’auto privata a essere fuori dal tempo. Si possono costruire anche belle biciclette, oltre a belle auto.
Dario Zanette
L’alta moda lascia sul lastrico i lavoratori
◆ L’articolo di Stefano Liberti sulla produzione di alcuni marchi della moda italiana in Romania è molto interessante (internazionale.it). Soprattutto scoprire il marcio dietro le quinte. La responsabilità è anche di chi compra.
Renata Mariotti
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Questo articolo è uscito sul numero 1583 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati