Nairobi, 10 gennaio 2024 (Gerald Anderson, Anadolu/Getty)

L’organizzazione non profit Africa no filter, che cerca di correggere gli stereotipi negativi sul continente, ha realizzato uno studio sulla copertura dei mezzi d’informazione internazionali dedicata all’Africa. In particolare ha analizzato il racconto delle elezioni di quattro paesi (Kenya, Nigeria, Sudafrica ed Egitto) e l’ha confrontato con quello di stati non africani, come Malaysia e Danimarca. Quando le notizie riguardano l’Africa, il tono è in gran parte negativo (l’88 per cento delle notizie nel caso delle elezioni in Kenya), ampliando la differenza tra i rischi percepiti e quelli reali. Secondo lo studio questo ha un costo economico: se l’immagine dei paesi africani fosse più accurata e meno monolitica, i governi potrebbero prendere in prestito denaro a tassi più favorevoli, risparmiando fino a 4,2 miliardi di dollari d’interessi. Con quella somma si potrebbe finanziare l’istruzione di 12 milioni di bambini, vaccinarne più di 73 milioni o fornire acqua potabile a due terzi della popolazione nigeriana.

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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati