Amelia aveva solo sedici anni quando la sua amica Bossy corse dalla strada per dire che ci sarebbero stati disordini. Erano già cominciati a Derry, le disse. Ma cosa c’entrava Derry con Belfast e con loro? Derry era in un altro paese, un altro pianeta. Bossy non aveva capito niente. Tre anni dopo, tra assalti e sparatorie, il tesoro più prezioso di Amelia sono i suoi proiettili di plastica, 37 in tutto. Gli assalti notturni, le sparatorie e i bombardamenti diventano una cosa comune. Gli amici uccisi vengono ricordati per un minuto, poi la vita torna alla normalità. E Amelia cresce, diventa una giovane donna turbata e anoressica. Il romanzo segue la sua vita, la sua famiglia dissestata e i suoi amici attraverso i troubles nell’Irlanda del Nord. La segue anche nel Regno Unito dove cerca di sfuggire a un passato che si rifiuta di essere seppellito e dove vive un crollo nervoso e una lenta guarigione. Amelia è il romanzo di debutto della scrittrice di Belfast Anna Burns ed è una ricostruzione commovente, precisa ma anche crudelmente divertente della vita nei giorni più neri dell’Irlanda del Nord.
Joanne Ahern, Rte

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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati