Al termine di una crisi politica che si trascinava da settimane, il Partito socialdemocratico (Spd) del premier Olaf Scholz e l’Unione cristianodemocratica (Cdu, all’opposizione) hanno trovato un accordo sulla data delle elezioni anticipate: i tedeschi andranno a votare per rinnovare il parlamento federale il 23 febbraio 2025. A segnare la fine della cosiddetta coalizione semaforo – dai colori dei partiti che la compongono: Spd (rosso), liberaldemocratici (giallo) e Verdi – è stato il licenziamento del ministro delle finanze Christian Lindner, causato da divergenze su come affrontare le difficoltà economiche del paese e che ha poi determinato l’uscita dei liberali dal governo. A questo punto, con la popolarità di Scholz in netto calo, nell’Spd molti sembrano contrari a ricandidare il cancelliere, che potrebbe essere sostituito dall’attuale ministro della difesa, Boris Pistorius. Un’idea che non convince la Frankfurter Rundschau: “La campagna elettorale verterà intorno all’economia. Lavoro, trasformazione industriale, inflazione, costo dell’energia: tutti temi sui quali Pistorius non si è mai espresso. Chiaramente non è lui l’uomo adatto a sostituire Scholz”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati