L’11 novembre il primo ministro di Mauritius, Pravind Kumar Jugnauth, del Movimento socialista militante, ha riconosciuto la sconfitta alle elezioni legislative, che si erano svolte il giorno prima sullo sfondo di preoccupazioni per la stabilità economica e politica del paese, da sempre considerato una delle democrazie più solide in Africa. A vincere è stata l’Alleanza del cambiamento di Navin Ramgoolam ( nella foto ). Jugnauth è stato penalizzato da uno scandalo legato alle intercettazioni illegali trapelate sui social media, che ha rivelato “il marcio nel governo”, nota il giornale locale L’Express. In risposta le autorità avevano ordinato di bloccare i social media per giorni, ma hanno fatto marcia indietro dopo le proteste di cittadini e oppositori.
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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati