Parco archeologico di Pompei

Uno studio pubblicato su Current Biology delinea un’immagine diversa della vita a Pompei, la città romana distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dC. L’analisi del dna estratto dai resti di alcune vittime ha rivelato che gli individui nella Casa del bracciale d’oro ( nella foto ) non erano membri della stessa famiglia come si pensava, ma maschi non imparentati tra loro. Nella Casa del criptoportico il corpo più piccolo apparteneva a un maschio, e probabilmente non era il figlio della persona trovata vicino a lui. Le informazioni conservate nel dna raccontano una società multietnica, composta in gran parte da persone provenienti dal Mediterraneo orientale e dal Nordafrica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati