Hong Kong, 19 novembre 2024 (Chan Long Hei, Ap/Lapresse)

Il 19 novembre, al termine del più grande processo mai tenuto a Hong Kong per fatti legati alla sicurezza nazionale, 45 attivisti per la democrazia sono stati condannati a pene fino a dieci anni di prigione per sovversione. L’avvocato Benny Tai è stato condannato a dieci anni, la pena più dura inflitta da quando nel 2020 è entrata in vigore la nuova legge sulla sicurezza nazionale. I condannati sono stati ritenuti colpevoli di aver organizzato nel luglio del 2020 delle primarie per selezionare i candidati dell’opposizione alle elezioni per il consiglio legislativo della città, con l’obiettivo di ottenere la maggioranza, mettere il veto alla legge di bilancio e spingere alle dimissioni Carrie Lam, la leader di allora. Più di 600mila persone avevano votato alle primarie. Le autorità avevano poi revocato le elezioni per il consiglio legislativo, e Pechino aveva introdotto un nuovo sistema che le permette di controllare i rappresentanti eletti di Hong Kong. Nel 2021 47 persone erano state incriminate. Di queste, 31 si sono dichiarate colpevoli e sono state condannate il 19 novembre, mentre 16 erano state processate nel 2023, con 14 condanne e due assoluzioni. Gli Stati Uniti, l’Australia, il Regno Unito e le organizzazioni per i diritti umani hanno protestato e Pechino ha denunciato “inaccettabili interferenze”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati