◆ “I ricercatori avvertono che alcuni paesi potrebbero usare la natura per ‘imbrogliare’ sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra”, scrive il Guardian. Gli ecosistemi come le foreste, le torbiere e gli oceani assorbono naturalmente circa il cinquanta per cento dell’anidride carbonica rilasciata dall’uso dei combustibili fossili e dalle altre attività umane. Alcuni paesi includono questo effetto nei loro piani per raggiungere l’azzeramento delle loro emissioni nette (net zero), lo scenario in cui tutte le emissioni che non è possibile eliminare sono compensate dal sequestro dei gas serra, spesso considerato il punto di arrivo degli sforzi contro il cambiamento climatico. Ma secondo gli scienziati che hanno sviluppato questo concetto, affidarsi ai pozzi naturali di carbonio significa distorcere il senso del net zero. In uno studio pubblicato su Nature, chiariscono che le emissioni residue devono essere compensate attivamente con il sequestro a lungo termine del carbonio nel terreno, usando soluzioni tecnologiche o alternative naturali come la creazione di nuove foreste o il ripristino delle aree umide. La capacità di assorbimento degli ecosistemi esistenti non dovrebbe invece essere calcolata, altrimenti la concentrazione di gas serra nell’atmosfera resterebbe stabile e le temperature continuerebbero a salire per decenni. Ma con l’aumento delle pressioni per ridurre le emissioni, avvertono gli autori, il rischio è che i governi siano tentati di usare più spesso questi trucchi contabili.

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Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati