Il 14 dicembre il ciclone Chido ha investito con raffiche da 225 chilometri orari Mayotte, un dipartimento francese nell’oceano Indiano, proseguendo fino al Mozambico, dove ha causato 28 morti, e al Malawi, dove ne ha fatti sette. Il ciclone, reso più intenso dal riscaldamento globale, è stato il più violento degli ultimi novant’anni ad abbattersi su Mayotte, che ufficialmente ha 320mila abitanti ma nelle sue baraccopoli ospita circa centomila immigrati senza documenti. Il 18 dicembre il bilancio delle vittime era di 22 morti ma, secondo le autorità, potrebbero essere migliaia. Molti migranti sono originari delle isole Comore, il cui governo ha proclamato il lutto nazionale. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati