“Ammutoliti e traumatizzati, cinque giovani sono stati liberati dopo quasi due settimane di prigionia”, scrive il quotidiano keniano The Standard commentando una serie di sequestri avvenuti prima di Natale di giovani attivisti, tra cui il vignettista Kibet Bull, noto per le critiche al presidente William Ruto. “Restano ancora molti interrogativi: chi li ha catturati, dove sono stati rinchiusi e dove si trova Steve Mbisi, di cui non si hanno più notizie”, continua il giornale.

Le organizzazioni keniane per i diritti umani hanno denunciato negli ultimi mesi diversi rapimenti di persone critiche verso le autorità – più di 80 negli ultimi sei mesi – attribuiti ad agenti delle forze dell’ordine, anche se la polizia nega il suo coinvolgimento. I sequestri sono cominciati a giugno durante le proteste contro la finanziaria, e si sono moltiplicati a dicembre, quando sui social media ha circolato un’immagine di Ruto in una bara, creata con l’ia. In generale, denuncia The Standard, “lo spazio democratico si sta restringendo”: “Dalle strade, dove si spara ai manifestanti, alle piattaforme online la battaglia per la libertà di espressione diventa più pericolosa”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1596 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati