◆ Oltre a essere stato il più caldo da quando sono cominciate le misurazioni, il 2024 è stato un anno eccezionale anche sotto altri aspetti delle scienze climatiche. L’osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii, ha infatti registrato un aumento di 3,58 parti per milione nella concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera rispetto al 2023, il più consistente dall’inizio dei rilevamenti nel 1958. Il dato non sarebbe dovuto solo alle attività umane, ma anche ai grandi incendi che hanno colpito diverse regioni dell’emisfero settentrionale, favoriti dalle temperature eccezionalmente elevate.
Secondo i dati preliminari raccolti dal Global precipitation climatology project, inoltre, il 2024 potrebbe essere stato anche l’anno più piovoso dal 1983, quando sono cominciate le misurazioni. In media sulla superficie del pianeta sono caduti 2,9 millimetri di pioggia al giorno, leggermente di più rispetto al record precedente stabilito nel 1998. Anche in questo caso il motivo sarebbe l’aumento delle temperature, che accelera l’evaporazione dell’acqua dai mari e dalle terre emerse e permette all’atmosfera di trattenere più umidità. L’aumento non è stato equamente distribuito, ma è stato più forte in alcune regioni, come il sudest asiatico e l’Africa centrale, mentre in Sudamerica e nell’ovest dell’America settentrionale ha piovuto di meno. Questo confermerebbe la tendenza generale del cambiamento climatico, che aumenta le precipitazioni nelle regioni più umide e le riduce in quelle più aride.
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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati