Tomakomai, Giappone - Soichiro Koriyama, Bloomberg/Getty
Tomakomai, Giappone (Soichiro Koriyama, Bloomberg/Getty)

Il 18 febbraio il Giappone, ancora molto dipendente dai combustibili fossili, si è impegnato a ridurre le emissioni di gas serra del 60 per cento entro il 2035 rispetto ai livelli del 2013. Nel 2023 quasi il 70 per cento del fabbisogno di elettricità del paese era fornito da centrali termiche alimentate a carbone e idrocarburi, con una spesa per l’importazione di combustibili fossili pari a 470 milioni di dollari al giorno. Per rimediare, a dicembre il governo di Tokyo aveva presentato un piano per rendere le rinnovabili la principale fonte di elettricità entro il 2040, potenziando al tempo stesso lo sviluppo dell’energia nucleare. Le centrali termiche, scrive l’agenzia Kyodo, forniranno tra il 30 e il 40 per cento dell’elettricità entro il 2040 e le rinnovabili tra il 40 e il 50 per cento, contro il 23 per cento del 2023.

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Questo articolo è uscito sul numero 1602 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati