Poiché Rosmarie Waldrop è nota soprattutto come poeta innovativa, traduttrice ed editor di testi sperimentali, Il fazzoletto della figlia di Pipino, pubblicato per la prima volta nel 1986, è stato descritto come un “romanzo da poeta”, un’espressione talvolta usata per elogiare la qualità della prosa, talvolta per mettere in guardia i lettori che magari si aspetterebbero una storia. Questo è un romanzo da poeta nel primo senso, ma è anche un romanzo da romanziera. È anzitutto un libro sull’infedeltà. L’aspirante cantante Frederika, la madre eternamente frustrata di Lucy Seifert, la narratrice, due mesi prima del suo matrimonio con Josef, nel 1926, va a letto con Franz Huber, un affascinante insegnante di musica desideroso di accompagnare le sue arie al pianoforte. È anche un romanzo sulla paternità e sulle ripercussioni della trasgressione attraverso le generazioni. Waldrop è un’autrice che sfugge a ogni categorizzazione.
Ben Lerner, The New Yorker
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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati