La scena iniziale del quarto romanzo di Stephanie Bishop è elettrizzante. La nostra narratrice, JB Blackwood, è una scrittrice di successo che con il nuovo libro ha appena vinto un importante premio letterario. Lei e suo marito, Patrick, stanno festeggiando il loro anniversario di matrimonio con una crociera in Giappone. La loro relazione è cominciata quando Patrick aveva 45 anni e lei 24. Lui era il suo professore di storia del cinema, prossimo alla sua grande svolta da regista. Ora è una figura di culto nel mondo del cinema. Ultimamente ha lavorato troppo, ma durante la crociera la coppia si rilassa e si ritrova. Un pomeriggio fanno sesso nella loro cabina, dopodiché JB si addormenta. Più tardi trova Patrick sul ponte, insolitamente ubriaco. Un annuncio avverte i passeggeri di tornare nelle loro cabine: c’è una tempesta in arrivo. Quando la tempesta arriva, tutti tranne Patrick si precipitano dentro. JB cerca di metterlo in salvo, ma lui la respinge: “Un cambiamento oscuro lo aveva travolto”. Lui le dice qualcosa, “qualcosa di terribile che in seguito avrei cercato di dimenticare”. Lottano brevemente e JB riesce a infilarsi dentro. La pesante porta si chiude alle sue spalle e quando riesce ad aprirla di nuovo, Patrick è scomparso. Poi scatta l’allarme: uomo in mare. Nelle successive duecento pagine osserviamo la disintegrazione di JB in seguito alla morte di Patrick ma poi, gradualmente, la loro storia complicata e misteriosa comincia a emergere.
Claire Lowdon, The Sunday Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati