Corea del Sud, Taiwan e Giappone, tre delle economie più avanzate della regione, hanno tassi di fecondità (il numero di figli in media per donna in età fertile) tra i più bassi al mondo, molto al di sotto della media Ocse di 1,5. Tante nazioni ricche lottano contro il declino della natalità, ma la crisi dell’Asia orientale richiede un’attenzione particolare per la sua gravità e le sue cause specifiche, scrive Nikkei Asia. Oltre a cause comuni come l’urbanizzazione, l’individualismo e la pressione economica, diversi fattori interconnessi hanno creato condizioni uniche che rendono difficile formare una famiglia: l’estrema competizione a scuola, la persistente disuguaglianza di genere e la schiacciante influenza politica delle generazioni più anziane. I sussidi non bastano, serve una trasformazione strutturale: sistemi educativi che nutrano le menti invece che schiacciarle; luoghi di lavoro che accolgano la genitorialità come una parte normale della vita e non come un ostacolo alla carriera; sistemi politici che bilancino le esigenze di tutte le generazioni.
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Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati