Le fonti preferite
A parte Internazionale a casa, i nostri figli di sette e nove anni non entrano in contatto con altre fonti d’informazione (non guardiamo i telegiornali). Ci sembra sbagliato, però, crescerli fuori da un mondo dove esistono guerre, femminicidi e altre atrocità. Come abituarli all’attualità? –Paola
Ho girato la tua domanda ad Alberto Emiletti, che è uno dei redattori di Internazionale Kids, il nostro mensile che pubblica il meglio della stampa straniera dedicata a bambini e bambine (e che potrebbe già essere una risposta alla tua domanda). “In questi giorni”, ha risposto Emiletti, “sono stati presentati i risultati di Iccs 2022, un’indagine internazionale sull’educazione alla cittadinanza in 24 paesi, inclusa l’Italia. Sono stati coinvolti ragazzi e ragazze di terza media a cui, tra le altre cose, è stato chiesto quali fossero le loro fonti d’informazione. Rispetto all’ultima rilevazione del 2016, la televisione è in calo (in Italia è passata dal 74 al 68 per cento) mentre è cresciuto l’uso di internet (dal 35 al 43). È aumentata, anche se di poco, la lettura dei giornali, ora scelti dal 28 per cento degli studenti. Ma la fonte d’informazione che è cresciuta di più (13 punti percentuali dal 2016) sono i genitori, a cui si affida il 47 per cento di loro. Insomma, il modo migliore per abituare bambine e bambini all’attualità è parlarne in casa: anche ascoltare un appassionato confronto tra adulti aiuta a capire l’importanza di ciò che succede nel mondo. Quando poi leggeranno le notizie per conto loro, sapranno di avere a portata di mano qualcuno con cui confrontarsi per chiarirsi le idee”.
daddy@internazionale.it