I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Se una persona sconosciuta ci si siede accanto in autobus e di punto in bianco comincia a raccontare i suoi problemi personali, i suoi traumi, le sue crisi, ognuno reagirà a modo suo. Ci si può interessare, ma anche stupirsi che qualcuno possa condividere cose anche intime senza prima aver stabilito un rapporto più profondo. Io di sicuro mi stupirei e devo ammettere che probabilmente mi terrei anche un po’ a distanza. Lo stesso mi succede se apro un libro di una scrittrice a me sconosciuta (dico scrittrice perché capita più spesso con scrittrici che con scrittori) e alle prime pagine trovo una descrizione di eventi e pensieri che l’hanno portata a prendere la penna in mano. Questa cosa inevitabilmente raffredderà il mio interesse. E purtroppo mi è successo quando ho cominciato Incorreggibili di Paola Moretti. Dico purtroppo perché all’inizio mi sono allontanata dal libro. Solo in seguito ho scoperto che, leggendolo come un saggio, un’introduzione a un gruppo di scrittrici che insieme hanno segnato e formato la letteratura moderna e come una riflessione sulla scrittura nel mondo contemporaneo, alla fine (mio malgrado) Incorreggibili si è rivelato davvero molto interessante. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati