Il 27 settembre 2024, poche ore dopo essere uscito vincitore da una competizione serrata per la guida del Partito liberaldemocratico (Pld, al governo), un raggiante Shigeru Ishiba esponeva davanti alle telecamere i suoi progetti per il paese. Un mese dopo, alla conferenza stampa dopo le elezioni anticipate indette in fretta e furia dallo stesso Ishiba per consolidare la sua nomina, la situazione non potrebbe essere più diversa. La coalizione di governo Pld-Kōmeitō ha perso la maggioranza alla camera bassa, chiudendo un mese da dimenticare per Ishiba, caratterizzato da errori politici, dall’accoglienza tiepida dell’opinione pubblica verso il nuovo governo e da una serie di passi falsi sulla questione al centro del dibattito elettorale: la riforma della politica.

La strategia del Pld – scegliere come leader il suo esponente più popolare per migliorare la propria immagine in vista delle elezioni – si è rivelata un boomerang data l’indignazione e la stanchezza che circondano il partito di governo, coinvolto in scandali che sembrano senza fine. Sono bastate poche settimane per assistere a un calo di consensi per Ishiba e per il Pld. Invece di ottenere un mandato forte per perseguire un programma spesso ritenuto poco ortodosso sul piano interno e internazionale, la scommessa sul voto anticipato ha peggiorato la sua posizione già precaria.

Nei prossimi giorni Ishiba subirà pressioni sempre più forti perché si assuma la responsabilità di aver fallito nell’assicurare alla coalizione una maggioranza semplice, che era il modesto obiettivo del Pld in queste elezioni. Il presidente del comitato elettorale del Pld, Shinjirō Koizumi, ha annunciato le sue dimissioni. Il 28 ottobre Ishiba ha detto che non intende andarsene, limitandosi a dichiarare che cercherà di guidare un governo imperniato sul Pld collaborando con i partiti dell’opposizione sui singoli provvedimenti. “Accetto le critiche con serietà e umiltà, ma nel difficile contesto attuale in ambito di economia e sicurezza non possiamo permetterci un’impasse politica”, ha detto Ishiba, aggiungendo che per ora non pensa di aprire la coalizione ad altri partiti.

Nel tentativo di gettare le basi per una cooperazione trasversale, il premier ha detto che cercherà di aumentare la trasparenza nella gestione dei finanziamenti ai partiti. La debole presa di Ishiba sul Pld – già evidente dalla composizione del suo primo gabinetto e dal numero limitato di alleati – e le profonde fratture interne al partito sono state ulteriormente aggravate dalla campagna elettorale. Il modo confuso in cui si è deciso di ritirare l’appoggio formale a 12 candidati del Pld coinvolti nello scandalo dei fondi non dichiarati ricevuti dalle correnti interne al partito ha alimentato lo scetticismo verso la leadership e le critiche dell’opinione pubblica.

Nel frattempo, l’ex ministra della sicurezza economica e candidata alla presidenza del partito, Sanae Takaichi, ha percorso in lungo e in largo il paese per sostenere quei candidati, ormai indipendenti. Nella prefettura di Wakayama la moglie dell’ex primo ministro Shinzō Abe, Akie Abe, ha addirittura fatto campagna elettorale per un ex pezzo grosso del Pld che si è presentato come indipendente contro un candidato del partito. Gli ultimi giorni della campagna elettorale sono stati inoltre segnati dalle polemiche sul trasferimento di venti milioni di yen (120.700 euro) alle sezioni locali del Pld nei distretti in cui si presentavano candidati a cui il partito aveva tolto l’appoggio. Lo stesso Koizumi ha ammesso che la cattiva gestione di questo aspetto potrebbe aver dato il colpo di grazia.

Periodo turbolento

Dopo le elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre, Ishiba avrà un fittissimo programma diplomatico che includerà i vertici della Cooperazione economica Asia-Pacifico e del G20, entrambi in America Latina. Sul fronte interno, l’approvazione di un bilancio supplementare e di un pacchetto economico rappresenteranno per la coalizione un banco di prova per la sua capacità di dialogare con altri partiti e costruire il consenso su singoli provvedimenti. Ulteriori contrasti sulla finanziaria indebolirebbero la stabilità del governo, anche se l’inclusione di sussidi per le famiglie a basso reddito potrebbe aiutare Ishiba a recuperare consensi.

Mentre nel breve periodo cercherà di tenere la rotta in un contesto d’instabilità politica, sul lungo periodo il partito terrà d’occhio l’indice di gradimento di Ishiba in vista delle elezioni per il rinnovo della camera alta e di quelle per il consiglio comunale di Tokyo, che si svolgeranno nel 2025. Di fronte a una perdita di consensi e all’incapacità di portare avanti il suo programma, Ishiba potrebbe uscire di scena prima del previsto. In ogni caso, se riceverà dal parlamento l’incarico di guidare il governo, Ishiba dovrà procedere a un rimpasto dato che due dei suoi ministri non sono stati rieletti. Durante la conferenza stampa ha evitato di rispondere a chi gli chiedeva se affiderà incarichi nel partito o nel governo a parlamentari coinvolti negli scandali sui fondi occulti.

Il periodo di preparazione alla prossima seduta parlamentare – durante la quale Ishiba riceverà formalmente l’incarico – promette di essere particolarmente turbolento, con l’intensificarsi del dibattito sull’allargamento della coalizione sia all’interno del governo sia tra i partiti d’opposizione. Al momento, il Partito democratico per il popolo e Nippon ishin no kai, che hanno ottenuto rispettivamente 38 e 28 seggi, sono considerati i partiti che con più probabilità collaboreranno con la coalizione di governo. ◆ gim

Calcoli sbagliati

◆ Il 27 settembre 2024 il Partito liberaldemocratico (Pld, al governo) ha eletto presidente Shigeru Ishiba che, come vuole la consuetudine in Giappone, ha assunto anche il ruolo di primo ministro. Ancor prima di ricevere formalmente l’incarico dal parlamento, Ishiba ha annunciato le elezioni anticipate. Una mossa irrituale criticata dall’opposizione e giustificata dal primo ministro con la volontà di rafforzare il suo mandato. Ma il voto si è svolto in un periodo di grande impopolarità per il Pld, colpito da diversi scandali, e gli elettori hanno espresso il loro scontento: il Pld e il suo partner di coalizione, il Kōmeitō, sono passati insieme da 279 a 215 seggi alla camera bassa, ben al di sotto della soglia dei 233 necessari per avere la maggioranza. Il Partito costituzionale democratico, la principale forza dell’opposizione, è passato da 98 a 148 seggi. Kyodo News


Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1587 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati