È cominciata una nuova rivoluzione nei motori di ricerca. Almeno secondo la Microsoft, che propone il suo “nuovo Bing”, creato integrando l’intelligenza artificiale di ChatGpt, e secondo Google, che ha annunciato Bard, definendolo un “servizio sperimentale d’intelligenza artificiale conversazionale”. Le domande sono tante: “I chatbot sono un buon sostituto per trovare informazioni?”, si chiede il sito The Verge. “Cosa succede quando la macchina commette errori?”. I software, poi, tendono a offrire risposte secche, invece di segnalare dei link per farsi un’idea della complessità del tema. I legislatori dovranno ragionare su come regolare questa nuova tecnologia. Gaia Berruto
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Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati