Pulsante
Marito geloso torna sotto forma di pappagallo. Bambino nasce con tatuaggio di Elvis. Hillary Clinton adotta un piccolo alieno. Abraham Lincoln era una donna. Un virus dei computer infetta gli umani. Dentista usa metallo di un ufo per il dente di un paziente. Elvis è vivo e finge di essere un imitatore di Elvis in Nevada. Vampiro vegano attacca gli alberi.
Il Weekly World News, un settimanale statunitense uscito tra il 1979 e il 2007, pubblicava articoli su notizie inventate, accompagnate da foto ritoccate e presentate con titoli urlati.
Era fatto da quattro persone in un piccolo ufficio in Florida. Si occupava soprattutto di alieni, persone famose, scoperte sensazionali e di “scienziati”, sempre tra virgolette. Vendeva bene, soprattutto nei supermercati dov’era esposto accanto alle casse e veniva comprato da chi era intrappolato in fila per pagare.
Oggi siamo tutti intrappolati in quella fila, ha notato di recente Seth Godin, come sempre attento osservatore delle evoluzioni dei nostri comportamenti.
Gli algoritmi ci bombardano di spazzatura: sui motori di ricerca, nei social media, attraverso le email. E per questo gli adblocker, quei programmi che nei browser bloccano la pubblicità, sono una delle innovazioni più popolari degli ultimi anni.
“Quello che voglio”, scrive Godin, “è un junkblocker, un grande pulsante sul mio browser” che filtri la spazzatura: “Niente gossip sulle celebrità. Niente teorie del complotto. Niente scoperte sulla perdita di peso. Bloccherebbe automaticamente le risse, il trolling, le notizie urgenti ma non importanti, gli approfondimenti sulla famiglia reale, le discussioni su quello che è successo a una star di trent’anni fa, gli alieni, le notizie vere ma irrilevanti, le notizie rilevanti ma che non sono realmente accadute e le storie pensate per sminuire, degradare o infliggere intenzionalmente sofferenza”.
Chi non vorrebbe un pulsante così? ◆