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Sim

Migranti a Lampedusa, 29 settembre 2023.

Il sociologo Marco D’Eramo notava la traiettoria che ci ha portato dai comunisti che mangiano i bambini, leggenda diffusa dalla destra nell’Italia del dopoguerra, agli immigrati che mangiano cani e gatti, affermazione ripetuta di recente da Donald Trump.

Forse è per questo, per rendere la vita difficile a chi minaccia i nostri amici a quattro zampe, che nel disegno di legge sulla sicurezza Fratelli d’Italia ha aggiunto una norma che prevede, per chi vuole comprare una sim e non è cittadino europeo, l’obbligo di presentare un permesso di soggiorno: un modo per impedire a molte persone migranti di comunicare tra loro o con la famiglia.

Sorvolando sul fatto che così non potrebbero comprarsi una sim neppure i turisti statunitensi o giapponesi, in molti hanno sottolineato l’assurdità della proposta, innanzitutto dal punto di vista tecnico: in gran parte degli smart­phone è possibile usare le esim, o sim virtuali, acquistabili online senza presentare nessun documento. Non solo, per fare chiamate con WhatsApp o app simili basta il wifi.

La norma, poi, se approvata violerebbe la costituzione italiana, perché discriminatoria, e la convenzione europea dei diritti umani.

Altri rilevano che spingere le persone migranti nell’oscurità è controproducente perfino dal punto di vista della sicurezza, perché toglie a magistrati e forze di polizia un possibile strumento di controllo.

Oltre al fatto che farebbe fiorire il mercato nero delle sim illegali. Insomma, una furbata propagandistica che infatti ha subito avuto il plauso di Claudio Borghi, senatore della Lega: “Se vogliono sentire le famiglie niente di meglio che tornare a casa loro”.

È evidente che la sim è un dettaglio, sono altre le battaglie importanti: cancellare la legge Bossi-Fini, aprire canali legali di viaggio, garantire il diritto d’asilo e semplificare le procedure per ottenere la cittadinanza, tutelare i diritti dei lavoratori stranieri.

Però si tratta di una spia che rivela, in chi ha concepito la proposta gratuitamente vessatoria, una certa idea di come si pensa sia giusto stare al mondo e vivere insieme alle persone che ci circondano. ◆

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