Un uomo, un bambino e un cane vengono soccorsi da alcuni volontari in barca dopo che erano rimasti isolati a causa degli allagamenti ad Abbotsford, nella provincia canadese della British Columbia. A metà novembre la regione occidentale del paese è stata colpita da una delle tempeste più gravi degli ultimi decenni. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case. Tutte le vie d’accesso a Vancouver, il principale porto canadese, sono rimaste bloccate per giorni, rallentando le spedizioni di una serie di prodotti, tra cui cereali e carbone.

Israeliani di origine etiope mostrano le foto dei loro parenti durante una manifestazione davanti all’ufficio del primo ministro, per chiedere al governo di Tel Aviv di salvare gli ebrei rimasti nel paese africano, dove è in corso un conflitto con i ribelli tigrini. Tra i manifestanti c’era anche la ministra dell’integrazione Pnina Tamano-Shata, nata in Etiopia. In Israele vivono più di 140mila ebrei di origine etiope, che spesso denunciano discriminazioni e mancanza di sostegno da parte del governo. Sono chiamati falascia, termine che significa “emigrato” in lingua geez, un antico idioma parlato nel Corno d’Africa. Le autorità religiose israeliane hanno riconosciuto la comunità ebraica di Etiopia solo nel 1975 e tra il 1984 e il 1991 hanno organizzato una serie di ponti aerei per portare in Israele 80mila ebrei etiopi.

Una barca a vela che trasportava migranti naufragata nella riserva marina di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Secondo il reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia, dall’inizio dell’anno sulle coste calabresi sono arrivate 118 imbarcazioni con a bordo migranti (dato aggiornato al 17 novembre). Il 14 novembre sulle coste di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, sono sbarcate 514 persone da due pescherecci provenienti dalla zona di Tobruk, nella Libia orientale.