Una frana nel quartiere La Gasca, nella zona nordovest di Quito, causata dalle forti piogge che per giorni hanno colpito la capitale dell’Ecuador. Il 31 gennaio un fiume d’acqua, fango, pietre e altri detriti è sceso dalle pendici del vulcano Pichincha, che fiancheggia la città, travolgendo tutto quello che trovava lungo la strada: auto, case e persone. Il bilancio, ancora in aggiornamento, è di almeno 24 vittime, decine di feriti e dodici dispersi. Il sindaco Santiago Guarderas ha detto che è l’alluvione più grave dal 2003.

Il corteo per i cinquant’anni del bloody sunday, la domenica del 3o gennaio 1972. Quel giorno i paracadutisti britannici aprirono il fuoco su una manifestazione per i diritti civili a Derry, in Irlanda del Nord, uccidendo quattordici persone disarmate, tra cui sei minorenni. Sui cartelli dei manifestanti sono riprodotte le foto delle vittime del massacro, tutte cattoliche. La “domenica di sangue” è uno degli episodi più gravi dei cosiddetti troubles (il conflitto nordirlandese tra repubblicani cattolici e unionisti protestanti, durato dal 1968 al 1998) e per anni le istituzioni britanniche hanno cercato di coprire le responsabilità dei soldati. Alla guida del corteo c’erano quattordici bambini, ognuno con una rosa bianca in mano in ricordo delle persone uccise.

Un nuotatore si tuffa in una piscina ricavata nel fiume Songhua ghiacciato per festeggiare il nuovo anno lunare, quello della tigre, cominciato il 1 febbraio. Per il secondo anno di fila gran parte dei cinesi a causa della pandemia non ha potuto viaggiare per trascorrere i giorni di festa con i familiari. L’industria del turismo, che impiega trenta milioni di persone nel paese, è uno dei settori più colpiti dalla crisi provocata dal covid-19.