Il fermo di alcuni manifestanti durante le proteste contro la mobilitazione militare annunciata il 21 settembre dal presidente Vladimir Putin. La decisione di mobilitare centinaia di migliaia di riservisti – trecentomila stando al ministero della difesa, molti di più secondo fonti indipendenti – è stata accolta da un’ondata di malcontento che ha toccato gran parte del paese. Nella repubblica autonoma del Daghestan, la regione russa con il più alto numero di morti nella guerra ucraina, le manifestazioni sono guidate dalla donne e hanno assunto il carattere di una vera sollevazione popolare.
Richiamati alle armi
21 settembre 2022
In fuga dal tifone
26 settembre 2022
Una donna attraversa una strada allagata dopo il passaggio del tifone Noru, che il 25 settembre si è abbattuto sull’isola di Luzon, dove si trova la capitale Manila e dove vive più della metà della popolazione delle Filippine. Le piogge e i venti che superavano i 240 chilometri orari hanno causato almeno otto vittime, interruzioni dell’elettricità diffuse e danni alle coltivazioni per venti milioni di dollari. Il 28 settembre Noru ha raggiunto il Vietnam, dove le autorità per precauzione hanno trasferito 800mila persone dalle aree costiere.
Ora o mai più
23 settembre 2022
Ragazze e ragazzi manifestano a Pisa in occasione dello sciopero mondiale per il clima indetto dal movimento Fridays for future. Cortei sono stati organizzati in più di settanta città italiane. L’obiettivo dello sciopero mondiale è sensibilizzare governi e opinioni pubbliche sulla necessità d’intervenire con urgenza contro la crisi climatica, prima che diventi irreversibile. In Italia il tema è stato il grande assente della campagna elettorale per le legislative del 25 settembre.
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