La polizia arresta un uomo vicino all’università di Dhaka il giorno dopo gli scontri tra i manifestanti e gli attivisti dell’ala giovanile della Lega awami, il partito della prima ministra Sheikh Hasina. Dal 1 luglio gli studenti bangladesi protestano contro il sistema di quote per l’accesso agli impieghi pubblici, che riserva il 30 per cento dei posti ai familiari dei veterani della guerra d’indipendenza del 1971. Le contestazioni, cominciate pacificamente, sono degenerate dopo che la polizia e le forze paramilitari hanno sparato sui partecipanti. Almeno 163 persone sono morte, migliaia sono state ferite e duemila arrestate. Nel paese è in vigore il coprifuoco. La corte suprema il 21 luglio ha ridotto la quota contestata, ma i manifestanti ora chiedono giustizia per i compagni uccisi e il rilascio di quelli detenuti.

Il minareto di una moschea colpita da un bombardamento israeliano a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Negli ultimi giorni l’offensiva militare di Tel Aviv si è concentrata soprattutto sulla città di Khan Yunis, nel sud del territorio palestinese, da dove migliaia di persone sono fuggite in seguito a un ordine di evacuazione emesso dall’esercito. Nei bombardamenti sono morte almeno settanta persone. Il bilancio delle vittime pubblicato dal ministero della sanità di Hamas il 24 luglio è di 39.145 morti e 90.257 feriti palestinesi dall’inizio della guerra, dieci mesi fa. L’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito del rischio di un’epidemia di poliomielite.

Un uomo aggrappato a un cartello in una strada allagata dopo il passaggio del tifone Gaemi. Il tifone, i cui venti hanno raggiunto una velocità di 240 chilometri orari, ha sfiorato l’arcipelago delle Filippine, intensificando le piogge monsoniche tipiche di questa stagione e provocando inondazioni che hanno ucciso almeno dodici persone, per poi proseguire verso Taiwan e il sudest della Cina. Il governo ha ordinato la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici nelle aree colpite.