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Lo zar

va avanti e indietro nella stanza dello zar
strofinando le mani bianche
strofinandole così
le palme calde l’una contro l’altra
perdoniamo o non perdoniamo
perdoniamo o non perdoniamo
forse perdoniamo
forse invece no non perdoniamo
forse faremo del cibo
un vizio borghese da estirpare
e secchino pure tutti gli alberi di fico
tra novant’anni nessuno più
rifiuterà un usignolo
quando in gioco ci sarà la vita
forse solo tutte quelle donne già morte che
tornano in vita la notte e pensano a strategie di fuga
verso mondi dove ci sarà posto per i loro figli
ma che di giorno vanno al lavoro
facendo clicchete clacchete
il cuore stretto contro il torace
forse solo i folli ucraini
su ali di usignolo come uccelli
volano via bussano alla tua finestra la notte

alzati, signore, alzati, alzati
alzati, Signore, perché dormi?

Inga Gaile è una scrittrice, stand up comedian e attivista femminista lettone nata nel 1976. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio annuale di letteratura lettone nel 2015 e nel 2020. In Italia è uscito il suo romanzo Frammenti di vetro (Mar dei Sargassi Edizioni 2024). Questa poesia è tratta dalla sua nuova raccolta, un varbūt ka mēs visi izdzīvosim (“E forse sopravvivremo tutti”), di prossima uscita per l’editore Dienas grāmata. Traduzione dal lettone di Margherita Carbonaro.

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