Il ministro della difesa indonesiano Prabowo Subianto è stato il relatore principale di una conferenza dedicata alla crisi alimentare, che si è tenuta a margine del G20 di Bali, in Indonesia. In un’ora di discorso l’ex generale è riuscito a non dire la parola Ucraina neanche una volta, dimostrando competenze straordinarie su questioni legate all’agricoltura e all’approvvigionamento di prodotti alimentari: un fatto singolare, tenuto conto del suo passato militare.
“Secondo me il tema centrale del vertice del G20 dovrebbe essere la sicurezza alimentare”, ha affermato Subianto facendo eco al presidente Joko Widodo, impegnato a far sì che il dialogo dei leader presenti non si arenasse sul confitto in Ucraina. Ma ignorare la guerra tra i due principali produttori di cereali del mondo è stato impossibile. Il conflitto ha reso le filiere mondiali di approvvigionamento alimentare più fragili. “Dovremmo dire alla Russia di ritirarsi subito”, ha dichiarato senza mezzi termini il generale statunitense Wesley Clark, ex comandante della Nato, nel corso del suo intervento.
È stato chiaro da subito che il presidente statunitense Joe Biden e gli altri leader del G7 non avrebbero mai accettato di rilasciare un comunicato congiunto o di sottoscrivere una dichiarazione senza una condanna dell’aggressione russa.
Parlare di cibo
Sembrava che l’unica via percorribile da Widodo per ottenere qualche progresso fosse un discorso conclusivo che ponesse l’accento sulla sicurezza alimentare. Tuttavia nella conferenza stampa di chiusura del G20, il presidente indonesiano ha fatto riferimento all’Ucraina, sottolineando che “la guerra ha causato grandi sofferenze, mettendo a rischio un’economia globale ancora vulnerabile dopo la pandemia, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza energetica, alimentare e finanziaria”. Due anni fa, molto prima che la Russia invadesse l’Ucraina, Widodo aveva nominato Subianto responsabile della sicurezza alimentare nazionale, affidandogli il compito di preparare le possibili risposte del paese alle crisi alimentari future. È un ruolo che il ministro ha preso sul serio.
All’interno di ognuno dei quindici kodam, i comandi regionali dell’esercito indonesiano, è stato creato un battaglione per sostenere la distribuzione di attrezzature agricole e la realizzazione di progetti sulla sicurezza alimentare, come per esempio l’acquisizione di terreni per coltivare riso e la creazione di una riserva alimentare strategica.
Un programma da 350 milioni di dollari ha come obiettivo comprare terreni per la produzione alimentare nelle province di Papua sud-orientale, Kalimantan centrale e Sumatra meridionale.
Anche in campo internazionale tutti i segnali indicano che Widodo, arrivato all’ottavo anno della sua movimentata presidenza, potrebbe cambiare posizione. Quando l’Indonesia ha assunto la presidenza dell’Asean (Associazione delle nazioni del sudest asiatico) al vertice che si è concluso il 13 novembre a Phnom Penh, in Cambogia, Widodo ha espresso una posizione insolitamente esplicita sulla spinosa questione birmana, condannando le violenze della giunta militare che guida il paese e chiarendo che l’organizzazione non sarebbe stata il burattino di nessun governo. ◆ gim
◆ “La maggior parte dei paesi del G20 condanna duramente l’aggressione russa dell’Ucraina e chiede il ritiro delle truppe russe dai suoi territori”. E poi: “L’uso o la minaccia di armi nucleari è inammissibile”, e “quella attuale non deve essere un’epoca di guerra”. Alla fine i capi di stato riuniti a Bali per il vertice del G20 si sono accordati su una dichiarazione congiunta, nonostante i tentativi della Cina di smorzare i toni sulla guerra. Il vertice è stato segnato dall’assenza del leader russo Vladimir Putin e dal primo faccia a faccia ufficiale tra il presidente statunitense Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha lasciato l’isola indonesiana in anticipo, ma ha ascoltato l’intervento da remoto del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Reuters
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Questo articolo è uscito sul numero 1487 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati