Alle 13.38 del 3 ottobre 1980 una bomba nascosta sotto il motore di una moto esplode davanti alla sinagoga Copernico di Parigi, uccidendo quattro passanti e ferendo più di 40 persone. Quel giorno si festeggiava il bar mitzvah e il bilancio delle vittime sarebbe potuto essere più grave se le celebrazioni non fossero cominciate per puro caso in ritardo. L’attentato viene attribuito al gruppo neonazista Fane, ma i primi indizi portano invece a sospettare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina di George Habash. Il primo arresto però avviene solo nel 2008, a 28 anni dall’attacco. Hassan Diab, cittadino con doppio passaporto libanese e canadese diventato nel frattempo docente di sociologia in una università dell’Ontario, è sospettato di essere stato l’esecutore materiale. Ma a suo carico ci sono prove molto deboli: una vaga somiglianza con un identikit, una perizia calligrafica su alcuni fogli lasciati in un hotel e il suo nome usato per un passaporto falso da alcuni terroristi. Il podcast The Copernic affair, il cui ritmo avvincente è tenuto insieme dalla produzione esecutiva di Julie Shapiro, racconta il percorso giudiziario di Diab, fatto di estradizioni, incarcerazioni e assoluzioni, in un complesso caso internazionale dove la necessità di consegnare un colpevole alla storia non corrisponde alla solidità delle prove raccolte durante le indagini. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1602 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati