La ferita lo faceva diventare matto.
Sapeva che era quasi natale,
aveva ricevuto gli auguri per posta.
Perciò agli alberi dove si nascondevano i cecchini
erano appesi bastoncini di zucchero.
C’erano palline di vetro scintillanti
e c’erano granate rotonde
e ovviamente i regali erano tutti minati
stava ben attento a non toccarli.
Le lucine intermittenti erano segnali di pericolo
nei pressi di un incidente, l’incidente era lui.
Sapeva di aver perso molto sangue
si chiedeva se qualcuno lo avesse trovato.
Quando iniziò a nevicare non era vera neve,
erano i grandi fiocchi di carta
che ritagliava da bambino. La sua squadra
[era scomparsa
forse i cecchini l’avevano colpita.
C’erano molti corvi
non gracchiavano carole natalizie.
Julia Vinograd è una poeta statunitense nata nel 1943 e morta nel 2018. Personaggio di spicco della scena letteraria di Berkeley, ha pubblicato più di sessanta raccolte di poesia. Questo testo è tratto da (Zeitgeist Press 2019). Traduzione dall’inglese di Francesca Cosi e Alessandra Repossi.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati