I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.
Molte sono le vittime causate dalle stragi che scossero l’Italia dal 1969 al 1980, da piazza Fontana a Milano (1969, 17 morti) alla stazione di Bologna (1980, 85 morti), passando per Peteano, piazza della Loggia a Brescia e il treno Italicus. Tanti e lunghissimi sono stati i processi, pochi gli autori materiali condannati, pochissimi i mandanti identificati. Su questa base si è creato un comune sentire, fatto di due filoni. Il primo afferma che in fondo le stragi sono rimaste misteriose, il secondo ha alcune certezze ferree sulle “stragi di stato”, sulla “strategia della tensione”, sui “servizi deviati”, sulle colpe della Cia. Ora Benedetta Tobagi mette un po’ di chiarezza. Con mente fredda, ma con altrettanta passione civica e una profondissima conoscenza delle fonti, riesce a illuminarci sulle molte cose che ormai sappiamo delle stragi, sui tasselli ancora mancanti, sulle semplificazioni da evitare. Per esempio, se i depistaggi orchestrati dai servizi segreti hanno visto in prima linea proprio i vertici stessi di quei servizi, che senso ha allora parlare di “servizi deviati”? Benedetta Tobagi smonta uno a uno tutti gli stereotipi nati e cresciuti intorno alle bombe della destra neofascista, fornendo un testo irrinunciabile per chi vuole capire di più dell’eversione nera di quegli anni. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1570 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati