I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun, del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

Rischia tutto Ada. Rischia la sua libertà, la sua incolumità, la sua vita. Questa giovane operaia milanese rischia tutto pur di resistere ai fascisti di Mussolini. La sua resistenza non comincia nel 1943, quando decine di migliaia di italiani e italiane si fanno partigiani, ma vent’anni prima, nel 1923. Ada non china la testa davanti alle squadracce fasciste. Lei, sindacalista e attivista del Partito comunista, si dà subito all’attività clandestina contro il regime. E paga un prezzo altissimo. Incarcerata, torturata, passa diversi anni in un manicomio in condizioni indicibili. Tornata in libertà, rientra in fabbrica e dal 1943 riprende la clandestinità. A Monfalcone è testimone della repressione contro i cittadini di lingua slovena e insieme a una compagna slava combatte nazisti e fascisti. Orsola Severini propone un romanzo intenso, una storia avvincente, eroica ma anche tragica. Una storia a tratti inverosimile, come quando Ada passa alcune settimane con Palmiro Togliatti, Camilla Ravera e Umberto Terracini. Potrà sembrare inverosimile, ma quell’episodio è realmente accaduto, fatto che rende la lettura ancora più toccante: il romanzo si basa infatti sulla storia vera di un’anonima antifascista milanese che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per la libertà. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1572 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati