I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun, del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

All’inizio dell’estate del 1984 Roma era una città in lutto. Un lutto doppio. Il 30 maggio di quell’anno la Roma perde ai rigori contro il Liverpool la finale della Coppa dei campioni, giocata proprio all’Olimpico. E pochi giorni dopo Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano, a Padova è colpito da un ictus. Morirà l’11 giugno. L’abbinamento tra i due eventi sembra arbitrario e fuori luogo. Ma con il suo bel libro Andrea Cardoni dimostra che è possibile farlo. Ci riporta indietro di quarant’anni, in una Roma diversa rispetto ai giorni nostri. L’autore non ha scritto né un romanzo né un saggio. Piuttosto fornisce il protocollo delle voci di tanti romani che hanno vissuto quelle settimane, chi come bimbo di sette anni, chi come redattore dell’Unità. Voci che raccontano una città dove il popolo era unito da due fedi, quella calcistica e quella politica. Era una città in cui i quartieri del centro ancora non erano gentrificati; in cui il partito di sinistra, non era ancora il “partito ztl”, votato da ceti colti e benestanti; in cui la curva della Roma era di sinistra, anche radicale. Il grande merito del libro è di farci capire, attraverso due eventi, l’epocale e per molti versi triste trasformazione di Roma come di tante altre metropoli. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati