“Robinhood, l’app che permette d’investire in borsa direttamente dal cellulare e senza pagare commissioni, ha deciso di allargare la sua clientela puntando sui più giovani”, scrive il Wall Street Journal. Per questo l’azienda ha avviato una campagna nelle università degli Stati Uniti. “Ogni studente che aprirà un account su Robinhood con l’indirizzo di posta elettronica della sua università riceverà quindici dollari per cominciare a investire”. L’app è stata già scaricata da milioni di utenti (tra cui 3,8 milioni di studenti), gran parte dei quali sono giovani (l’età mediana è di 31 anni) e in precedenza non avevano mai investito in borsa. Negli ultimi mesi, tuttavia, l’attività ha cominciato a rallentare, spingendo i dirigenti di Robinhood a cercare nuovi clienti. “Corteggiare gli studenti, però, è un affare molto delicato per quest’azienda”, sottolinea il quotidiano statunitense. “Alcuni sostengono che Robinhood abbia trasformato l’esperienza dell’investimento in borsa in una specie di gioco per smartphone che spinge persone inesperte ad assumersi rischi che non capiscono. Quest’anno l’azienda ha dovuto affrontare l’azione legale dei familiari di uno studente universitario che si è tolto la vita credendo di aver subìto enormi perdite investendo con Robinhood. A giugno, inoltre, l’app ha pagato quasi settanta milioni di dollari per chiudere un’azione dell’autorità di vigilanza, che accusava Robinhood di non informare correttamente i clienti”. ◆
Robinhood cerca studenti
La crisi dei fertilizzanti
“Nel Regno Unito l’aumento del prezzo del gas ha costretto alla chiusura due grandi impianti per la produzione di fertilizzanti”, scrive il Financial Times. “La carenza di queste sostanze nel paese potrebbe penalizzare la produzione di generi alimentari”. Gli impianti sono quelli di Teesside e Cheshire, nel nord dell’Inghilterra: appartengono al gruppo Cf Industries Holdings, danno lavoro a circa seicento persone e garantiscono il 40 per cento della produzione di fertilizzanti nel Regno Unito. L’aumento del prezzo del gas sta spingendo alla chiusura anche i piccoli fornitori di energia britannici. Il governo di Londra sta studiando la possibilità di finanziare le grandi aziende energetiche perché assorbano i clienti di altri fornitori costretti a chiudere. L’intera Europa potrebbe affrontare il prossimo inverno con riserve di gas ridotte a causa dell’elevato consumo dovuto all’ultimo inverno, che è stato particolarmente freddo, al calo delle forniture russe e alla maggiore richiesta di gas naturale liquefatto nei paesi asiatici. ◆
Georgieva sotto accusa
Kristalina Georgieva, attuale direttrice del Fondo monetario internazionale, è stata accusata di aver manipolato l’edizione 2018 del rapporto Doing business della Banca mondiale, uno studio che valuta quanto un paese è in grado di attirare gli investimenti e le aziende. Come spiega la Neue Zürcher Zeitung, Georgieva, all’epoca direttrice generale della Banca mondiale, avrebbe favorito la Cina: quell’anno il paese asiatico doveva scendere dal 75° posto occupato nel rapporto del 2017 all’85°. In seguito alle pressioni di Pechino, Georgieva e altri dirigenti della Banca mondiale avrebbero fatto in modo che la Cina restasse al 75° posto. “Secondo la ricostruzione realizzata per conto della Banca mondiale dallo studio legale Wilmer Hale”, aggiunge il quotidiano svizzero, “nel 2018 i vertici dell’organizzazione stavano preparando un aumento di capitale per il quale era indispensabile l’appoggio dei paesi membri, tra cui proprio la Cina”. Georgieva ha respinto tutte le accuse. Il 16 settembre la Banca mondiale ha dichiarato che non pubblicherà più il rapporto Doing business, uno studio usato per anni soprattutto dalle economie emergenti e in via di sviluppo per attirare investimenti stranieri.
Aumenti sostenuti
Nei paesi del G20, il gruppo delle venti maggiori economie mondiali, per almeno due anni i prezzi continueranno a crescere a ritmi più alti rispetto al periodo precedente alla pandemia, scrive la Bbc. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), l’aumento è dovuto ai maggiori prezzi delle materie prime e a quelli delle spedizioni delle merci. Nel suo ultimo rapporto l’istituto ipotizza un tasso d’inflazione “significativamente più alto” nel 2021 e nel 2022 rispetto alle previsioni precedenti. Tuttavia Laurence Boone, capoeconomista dell’Ocse, prevede che per la fine del prossimo anno le economie dei paesi del G20 dovrebbero tornare ai livelli precedenti alla pandemia di covid-19.
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