“Le prime denunce riguardavano le guardie: permettevano alle richiedenti asilo di farsi docce più lunghe a patto di poterle guardare nude. Alcune davano sigarette in cambio di favori sessuali. Poi sono arrivate denunce credibili di abusi sui bambini”, si legge in un editoriale del **Saturday Paper **che rievoca i casi di violenza avvenuti negli anni nel centro di detenzione per migranti che l’isola di Nauru ospita per conto dell’Australia. Sei anni fa una donna era stata stuprata da due uomini che poi le avevano dato fuoco. Portata in Australia per abortire, aveva tentato il suicidio ed era stata riportata a Nauru. “La polizia locale non ha mosso un dito e non c’è stata nessuna incriminazione: Nauru era diventato un black site per gli abusi. Dal 2014 al 2017 il responsabile dell’immigrazione è stato Peter Dutton. Nel 2019 disse che alcune donne ‘ci provano: dicono di essere rimaste incinte dopo uno stupro per poter venire qui e rimanerci’. La scorsa settimana Dutton ha vinto una causa per diffamazione contro un attivista che l’aveva chiamato ‘apologeta dello stupro’. Per il tribunale la sua reputazione era stata danneggiata”. ◆
La reputazione è salva
La giunta affama il popolo
La giunta birmana affama la popolazione distruggendo le scorte alimentari, uccidendo il bestiame e interrompendo le strade usate per distribuire viveri e medicine. È l’accusa, riportata dal Guardian, dello special advisory council for Myanmar, un gruppo internazionale di esperti istituito dopo il colpo di stato del 1 febbraio per sostenere il popolo birmano. Il consiglio, di cui fanno parte ex inviati dell’Onu in Birmania, ha invitato la comunità internazionale a collaborare con il governo di unità nazionale, nato in opposizione al regime militare.
Risultati a caro prezzo
L’Indonesia ha abbassato la diffusione del covid-19 del 99,3 per cento rispetto al picco di agosto e ha mantenuto questa tendenza per 130 giorni, assestandosi sui 2.500 nuovi casi quotidiani (su 273,5 milioni di abitanti), scrive il Jakarta Globe. Dall’inizio dell’anno sono in vigore nel paese vari livelli di restrizioni – le scuole sono chiuse, le funzioni religiose sospese, le industrie ferme e lo smart working incentivato – e si applica il sistema delle 3t: testare, tracciare, trattare.
Avanza la destra
“Alle elezioni per la camera bassa di fine ottobre, la sorpresa più grande è stato il risultato del partito populista conservatore Ishin no kai (Partito per l’innovazione del Giappone), passato da 11 a 41 seggi”, scrive Asia Times. “È diventato la terza forza politica alla camera bassa, quella con più poteri, dopo il Partito liberaldemocratico (Pld, conservatore, al governo) e il Partito democratico constituzionale, che guida l’opposizione. L’Ishin no kai si pone come un’alternativa ai partiti tradizionali, ma sulle questioni principali sembra allineato con il Pld. Anzi, è molto più radicale sulle dispute territoriali con Cina, Corea del Sud e Russia, è favorevole all’aumento della spesa militare e sembra deciso a risollevare la questione della riforma della costituzione pacifista”.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati