I leader dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai chiedono un nuovo equilibrio mondiale, scrive Nikkei Asia. Il gruppo, trainato da Russia e Cina, include Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan, Pakistan e India. L’Iran aderirà dal 2023. Questi paesi rappresentano il 40 per cento della popolazione globale e il 30 per cento del pil mondiale e vogliono creare un’alternativa all’egemonia statunitense. Ma non formano un fronte compatto, spiega The Diplomat. Con il vertice del 15 e 16 settembre c’è stato il primo viaggio all’estero dall’inizio della pandemia del presidente cinese Xi Jinping e il primo faccia a faccia con Vladimir Putin dallo scoppio della guerra in Ucraina. Dopo l’incontro bilaterale, il presidente russo ha ammesso che la Cina nutre “dubbi e preoccupazioni” sul conflitto. Timori condivisi dal presidente indiano Narendra Modi, che ha detto: “Oggi non è il momento per una guerra”, data la crisi economica. “Anche la dichiarazione cinese sull’integrità territoriale del Kazakistan è stata un avvertimento a Putin”, scrive Svoboda, “e a tutti quelli che a Mosca rivendicano la sovranità sugli ex territori sovietici a maggioranza russofona”. ◆
Il primo viaggio di Xi
Bombe sulla scuola
Undici bambini sono rimasti uccisi il 16 settembre in un’operazione militare compiuta nella scuola di un monastero buddista nel villaggio di Let Yet Kone, nel nord del paese. Per la Bbc, nell’azione sono morti anche sei adulti, mentre non si hanno notizie di altri quindici studenti, per i quali l’Unicef ha chiesto il rilascio immediato. I testimoni hanno detto a The Irrawaddi che i militari hanno trasportato i cadaveri in un villaggio poco distante, dove sono stati cremati per cancellare le prove. Per i mezzi d’informazione del regime la scuola era un covo di ribelli, che hanno usato scudi umani. I militari sono al potere in Birmania dal golpe del 2021.
Lavoro in presenza
Sembra che le aziende asiatiche siano più propense di quelle occidentali a riportare il personale in ufficio, scrive Nikkei Asia. Ma è una tendenza che genera malcontento. Secondo un sondaggio della società di consulenza Ey, il 45 per cento dei lavoratori nel sudest asiatico prevede di licenziarsi entro dodici mesi.
Antimilitarismo al potere
L’11 settembre Denny Tamaki è stato rieletto governatore della prefettura di Okinawa, nel Giappone meridionale. “Il risultato è stato un duro colpo per il governo di Fumio Kishida e per il Partito liberaldemocratico”, scrive Webronza, “Tamaki ha vinto con un margine inaspettato grazie al sostegno trasversale di chi è contrario a trasferire la base statunitense di Futenma dalla sede attuale a un altro luogo. Molti temono che sia il pretesto per un ampliamento”. Secondo Ap, la rielezione acuirà le tensioni con il governo centrale.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati