Il 4 ottobre la sterlina ha raggiunto il livello più alto delle ultime due settimane nei confronti del dollaro statunitense dopo che il governo britannico ha deciso di rinunciare al taglio dell’imposta sui redditi dal 45 al 40 per cento, scrive la Bbc. La misura faceva parte del pacchetto di stimoli per l’economia da 45 miliardi di sterline, annunciato il 23 settembre. Questo pacchetto, unito a un piano da sessanta miliardi per la riduzione del costo dell’energia elettrica per aziende e famiglie, aveva provocato il crollo della sterlina e l’aumento dei tassi d’interesse sul debito pubblico. I mercati hanno bocciato la manovra perché verrebbe finanziata in gran parte con nuovi debiti.
Il governo ci ripensa
Musk vuole di nuovo Twitter
Il 4 ottobre Elon Musk, amministratore delegato della Tesla, ha dichiarato che comprerà Twitter al prezzo concordato ad aprile: 44 miliardi di dollari, scrive il Wall Street Journal. A luglio, dando il via a un’azione legale, Musk aveva deciso di ritirarsi dall’accordo a causa delle difficoltà nello stabilire il reale numero di account falsi del social network.
Contro il tetto della Spagna
Le fabbriche europee di alluminio cominciano a fermarsi perché crescono le importazioni dalla Russia e dalla Cina, più convenienti a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia nel vecchio continente. Ma i produttori francesi puntano il dito su un problema più vicino a casa loro, scrive Euractiv. Le aziende spagnole dell’alluminio hanno costi dell’energia inferiori grazie al tetto al prezzo del gas introdotto dal governo di Madrid. Secondo i francesi, questa è una forma di concorrenza sleale, a cui si può porre rimedio introducendo delle misure anti-dumping contro la Spagna. Le aziende del settore sostengono che in questo momento molti loro clienti comprano l’alluminio direttamente in Spagna.
Un inverno di tagli
“Il prossimo inverno la Germania potrebbe essere costretta a tagliare le esportazioni di gas verso la Francia e altri paesi per prevenire problemi alla sua rete elettrica”, scrive il Financial Times. Il quotidiano britannico cita le parole di Hendrik Neumann, capo delle operazioni tecniche della Amprion, il principale operatore della rete elettrica tedesca. Le sue dichiarazioni arrivano pochi giorni dopo l’annuncio con cui il 29 settembre Berlino ha deciso di mettere a disposizione uno “scudo protettivo” di duecento miliardi di euro per ridurre le bollette delle aziende e delle famiglie tedesche. Il progetto del governo guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz ha suscitato dure reazioni di vari paesi europei, che vedono a rischio il principio della solidarietà dell’Unione. Ogni interruzione o riduzione delle forniture tedesche può peggiorare la carenza di elettricità soprattutto in Francia, continua il Financial Times, dove quasi la metà delle 56 centrali nucleari del paese è attualmente fuori servizio. ◆
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