Asia e Pacifico

La lezione del generale

Daniel Berehulak, Getty

Il 5 febbraio è morto il generale Pervez Musharraf ( nella foto ), che ha guidato il Pakistan dal colpo di stato del 1999 al 2008. Aveva 79 anni ed era affetto da amiloidosi, una malattia rara che colpisce organi e tessuti. Era in esilio negli Emirati Arabi dal 2016. I tribunali lo avevano condannato in contumacia come mandante dell’omicidio della rivale Benazir Bhutto e su di lui pendeva una condanna a morte per aver sospeso la costituzione. “La domanda”, si legge in un editoriale di The Dawn, “è come possa aver realizzato riforme liberali durante il suo governo autoritario. La sua storia è piena di lezioni per le élite civili e militari del paese”.

La censura sui Simpson

La piattaforma streaming Disney+ non permette più di vedere a Hong Kong una puntata dei Simpson in cui si fa riferimento ai campi di lavoro cinesi. Già nel 2021 era sparito un episodio in cui si citava il massacro di piazza Tiananmen del 1989. La censura applicata nella Cina continentale è ora diffusa anche nell’ex colonia britannica . Bbc

I primi genitori transgender

Instagram

“Dopo aver affrontato la resistenza delle famiglie e gli stereotipi della società, Zahhad, 23 anni, e Zia, 21, ( nella foto ) hanno messo in pausa il loro percorso di transizione di genere quando hanno scoperto che Zahhad poteva ancora concepire”, si legge su Mook­nayak, un giornale online dedicato alle persone marginalizzate e svantaggiate dell’India. Ora Zahhad è all’ottavo mese. “Per quello che ne sappiamo è la prima gravidanza di un uomo trans nella storia dell’India”, ha scritto Zia sul suo profilo Instagram. Il censimento indiano del 2011 stima 488mila persone trans ma, secondo quanto riporta l’agenzia India Spend, la maggior parte è in attesa di documenti, non ha un conto in banca, ha lasciato gli studi, guadagna poco ed è spesso vittima di violenze. Questo anche se una sentenza della corte suprema ha riconosciuto i loro diritti già nel 2014 .

Nove basi agli Stati Uniti

Il 2 febbraio Washington e Manila hanno annunciato un accordo che, per la prima volta in trent’anni, estende la presenza militare statunitense nelle Filippine: prevede il potenziamento delle basi esistenti e l’accesso a quattro nuovi siti, e ribalta le politiche dell’ex presidente Rodrigo Duterte. “Il risultato è che dall’estremo nord della provincia di Cagayan all’estremo sud dell’isola di Palawan ora ci sono nove obiettivi nel mirino dell’esercito cinese, sia nel caso in cui la rivalità tra le due superpotenze si trasformi in una guerra, sia in quello di un conflitto limitato”, scrive preoccupato il Manila Times. Qualche giorno dopo lo stesso quotidiano è tornato sul tema con un commento: “Il presidente Ferdinand Marcos jr. ha acconsentito al fatto che navi, sottomarini, aerei e missili statunitensi usino le basi delle forze armate filippine anche se la Casa Bianca non ha mai rivelato quale di questi sistemi è equipaggiato con armi nucleari”, espressamente vietate dalla costituzione filippina. ◆

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1498 - 10 febbraio 2023
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