Nei due anni successivi al colpo di stato militare in Birmania le zone di guerra si sono allargate, come i campi minati, scrive Irrawaddy. Sia l’esercito regolare sia la guerriglia che lo combatte usano le mine, un’arma importante soprattutto per la seconda, che è meno equipaggiata. Il risultato è che per i civili sono aumentati i pericoli. Dall’inizio della guerra civile, nel febbraio 2021, in 78 delle 330 circoscrizioni del paese sono esplose delle mine. Secondo l’Unicef, 241 persone sono morte e 670 sono rimaste ferite da questi ordigni tra l’aprile 2021 e marzo 2023.
Si allargano i campi minati
La senatrice resta in carcere
Un tribunale delle Filippine ha negato la libertà su cauzione per ragioni umanitarie alla senatrice Leila De Lima (nella foto), ex presidente della commissione per i diritti umani e una delle voci più critiche nei confronti dell’ex presidente Rodrigo Duterte e della sua campagna contro la droga. De Lima, 63 anni, è in carcere da più di sei anni con tre accuse legate a casi di droga, scrive Rappler.
Pechino si allontana
Il governo delle Fiji sta riconsiderando l’accordo con la Cina che prevede la collaborazione tra le forze di polizia dei due paesi, scrive il New Zealand Herald. Il primo ministro figiano Sitiveni Rabuka, in visita in Nuova Zelanda, ha lasciato intendere che potrebbe interrompere la cooperazione, cominciata nel 2011 con la firma di un memorandum d’intesa. In base all’accordo, siglato quando al governo dell’arcipelago c’erano i militari, le Fiji mandano agenti ad addestrarsi in Cina e Pechino invia suoi poliziotti nel paese del Pacifico. Ma il primo ministro, eletto sei mesi fa, ha dichiarato che non vede la necessità di continuare la collaborazione, che andrebbe invece cercata con paesi democratici.
L’incontro mancato
Il dialogo di Shangri-La, il vertice asiatico sulla sicurezza che riunisce i ministri della difesa di circa cinquanta paesi, si è chiuso il 4 giugno a Singapore all’insegna delle tensioni crescenti tra Cina e Stati Uniti, scrive Nikkei Asia. I delegati dei due paesi si sono stretti la mano ma non hanno avuto un incontro bilaterale, come chiesto da Washington. Il ministro cinese Li Shangfu, parlando ai giornalisti, ha denunciato i rischi della “mentalità da guerra fredda”, ha detto che i rapporti tra i due paesi devono basarsi sul rispetto reciproco e che Pechino cerca il dialogo. A margine del vertice, i delegati di Stati Uniti, Giappone, Australia e Filippine hanno tenuto il primo incontro a quattro sul mar Cinese meridionale, che la Cina reclama quasi per intero. Al vertice c’erano anche alcuni delegati della Nato, che cerca relazioni più strette in Asia. Ultimamente era circolata l’idea di aprire a Tokyo un ufficio dell’Alleanza atlantica, ma il 7 giugno la Francia l’ha categoricamente bocciata. ◆
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