Americhe

Critiche a Biden per il muro

Migranti a El Paso, in Texas, 21 settembre 2023 (Brandon Bell, Getty)

L’amministrazione Biden ha annunciato che userà i fondi stanziati nel 2019 per la costruzione di un nuovo tratto di muro al confine tra il Texas e il Messico. “Gli attivisti per i diritti dei migranti hanno criticato il presidente per questa scelta”, scrive Time. “Durante la campagna elettorale del 2020 aveva promesso che, se eletto, non avrebbe autorizzato la costruzione di ‘neanche un nuovo metro di muro’”. Biden ha detto di essere consapevole che le barriere fisiche non servono e che la crisi migratoria va affrontata in altri modi, ma ha aggiunto che per legge non poteva bloccare l’uso di fondi già stanziati a quello scopo. Negli ultimi mesi è aumentato il numero delle persone – per lo più provenienti dall’America Centrale e dal Venezuela – che cercano di attraversare la frontiera. ◆

In Amazzonia non piove

Manaus, 6 ottobre 2023 (Michael Dantas, Afp/Getty)

L’estrema siccità nella regione amazzonica ha lasciato isolate decine di comunità che dipendono dai fiumi per ricevere alimenti, combustibile e acqua potabile. Secondo il Centro nazionale di controllo e allerta dei disastri naturali, otto stati amazzonici da luglio a settembre hanno registrato il livello di piogge più basso in quarant’anni. Crescono le pressioni politiche per asfaltare la strada Br-319, che collega Manaus e Porto Velho. Le conseguenze per l’ambiente sarebbero pesanti, scrive la Folha de S.Paulo.

Un Kennedy nella mischia

Robert Kennedy Jr, avvocato e propagatore di teorie complottiste e antiscientifiche, si candiderà come indipendente alle presidenziali statunitensi del 2024. Kennedy Jr è erede di una lunga dinastia politica. Suo padre Robert fu ucciso nel 1968 mentre era candidato alla presidenza degli Stati Uniti, invece lo zio John Fitzgerald è stato presidente dal 1961 al 22 novembre 1963, giorno del suo assassinio a Dallas. “Alcuni commentatori si chiedono se toglierà voti al candidato democratico, anche se su molte questioni è più vicino all’ala radicale del Partito repubblicano”, osserva la Npr.

Vigilia del voto violenta

Le autorità ecuadoriane hanno reso noto che sei colombiani sono stati uccisi il 6 ottobre in un carcere di Guayaquil. Erano stati arrestati per l’omicidio, avvenuto il 9 agosto, del candidato alla presidenza Fernando Villavicencio. “Il settimo uomo coinvolto nell’omicidio”, si legge sul País, “era di nazionalità ecuadoriana ed è stato trovato morto il 7 ottobre in una prigione vicino alla capitale Quito. Gli Stati Uniti avevano da poco offerto una ricompensa di più di quattro milioni di euro per avere informazioni sui mandanti dell’assassinio di Villavicencio. Il presidente Guillermo Lasso si trovava fuori dall’Ecuador quando ha saputo dell’uccisione dei sei sicari colombiani. È tornato nel paese e ha annunciato la destituzione del comandante della polizia e del direttore del sistema penitenziario nazionale. Il 15 ottobre nel paese andino si terrà il ballottaggio delle elezioni presidenziali tra il candidato di destra, l’imprenditore Daniel Noboa favorito nei sondaggi, e la candidata di sinistra Luisa González, del partito Revolución ciudadana dell’ex presidente Rafael Correa, condannato nel 2020 in contumacia per corruzione.

La protesta permanente

Guatemala, 7 ottobre 2023 (Josue Decavele, Reuters/Contrasto)

Dall’inizio di ottobre nel paese centroamericano ci sono proteste e blocchi stradali per chiedere le dimissioni della procuratrice generale Consuelo Porras Argueta. Secondo il futuro presidente Bernardo Arévalo, che dovrebbe insediarsi a gennaio, la procuratrice guida “un piano golpista” per impedirgli di nominare il suo governo, ricorrendo a vari cavilli giuridici. Alle manifestazioni partecipano popoli nativi, studenti universitari, organizzazioni sociali e di commercianti, uniti dalla volontà di chiedere che sia rispettato il risultato delle urne. “Il 9 ottobre il presidente conservatore Alejandro Giammattei si è rivolto per la prima volta alla popolazione condannando la violenza e gli atti di vandalismo”, scrive l’agenzia di stampaEfe.

Venezuela La procura del paese ha annunciato il 5 ottobre di aver emesso un mandato di arresto nei confronti del leader dell’opposizione Juan Guaidó e di aver chiesto la collaborazione dell’Interpol per la sua cattura. L’annuncio è stato dato dal procuratore Tarek William Saab. Guaidó, che si è trasferito negli Stati Uniti, è accusato di tradimento, usurpazione di funzioni, riciclaggio e associazione a delinquere. Il governo venezuelano ha aperto finora ventisette procedimenti contro di lui, ma è la prima volta che ne chiede l’arresto.

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1533 - 13 ottobre 2023
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