Centoventisette aziende britanniche hanno ammesso di aver violato le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Il dato proviene dal ministero delle finanze di Londra, spiega il Financial Times. Le aziende hanno accettato di collaborare con gli inquirenti per ridurre la multa prevista dalla legge, a cui può seguire anche un’azione penale e il blocco dell’attività. Le sanzioni introdotte nel febbraio 2022 dal governo britannico, spiega il quotidiano finanziario, coinvolgono attualmente più di 1.600 individui e aziende attivi in un’ampia varietà di settori produttivi.
Chi aggira le sanzioni
Sciopero contro la Tesla
Dopo aver tentato per anni di firmare un accordo con la Tm Sweden, controllata svedese della casa automobilistica statunitense Tesla del miliardario Elon Musk, il sindacato dei metalmeccanici If Metall ha proclamato uno sciopero nelle 130 officine che assistono i clienti dell’azienda in Svezia, scrive la Neue Zürcher Zeitung. Secondo l’If Metall i lavoratori di queste officine guadagnano meno della media del settore e ricevono minori contributi pensionistici e assicurativi. La Tesla non ha intenzione di trattare, osserva il quotidiano, per non creare un precedente pericoloso. Intanto il sindacato dei trasporti ha deciso delle misure di protesta in solidarietà con i lavoratori delle officine. ◆
Fermare i ribassi
Il 5 novembre le autorità del mercato finanziario sudcoreano hanno deciso di vietare la vendita allo scoperto di azioni almeno fino al giugno 2024. La vendita allo scoperto consiste nella cessione di un titolo con l’impegno a riacquistarlo. Chi prevede la svalutazione del titolo vende allo scoperto per realizzare un guadagno grazie alla differenza tra il prezzo di vendita e quello di riacquisto. La decisione di Seoul, spiega la Reuters, ha l’obiettivo di frenare i ribassi registrati sul mercato azionario, “ma appare più che altro un tentativo disperato di impedire l’esplosione del panico alla borsa sudcoreana”. Un divieto simile era stato già introdotto nel 2020, dopo l’inizio della pandemia di covid-19, ma poi era stato ritirato nel maggio 2021.
Stati Uniti Il 2 novembre, al termine di un processo durato cinque settimane, Sam Bankman-Fried, fondatore ed ex amministratore delegato della borsa di criptovalute Ftx, è stato riconosciuto colpevole da un tribunale di New York di tutti e sette i capi d’accusa a suo carico, tra cui frode, associazione a delinquere e riciclaggio. La giuria ha stabilito che il manager ha usato in modo illecito i fondi dell’azienda, poi fallita nel novembre 2022. Ora Bankman-Fried rischia fino a 110 anni di prigione. Il giudice federale Lewis Kaplan annuncerà la pena il 28 marzo 2024.
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