Scienza

Guarda un po’ chi si rivede

Emanuele Biggi, ImageBroker/Alamy

I ragni saltatori ( Phidippus regius , nella foto ) entrano nella lista dei pochi invertebrati in grado di riconoscere individui della propria specie. Era già stato scoperto che questi animali si ricordano i luoghi potenzialmente pericolosi. Ora un nuovo esperimento, pubblicato su **bioRxiv ** e in attesa di revisione, ha rivelato che i ragni saltatori mostrano meno interesse per i loro simili che hanno già incontrato, suggerendo una forma di memoria e riconoscimento.

I contagi tornano a salire

In diversi paesi dell’emisfero settentrionale il covid-19 sembra aver ricominciato a circolare in modo sostenuto. I casi sintomatici appaiono in forte crescita e in Francia l’analisi delle acque reflue ha riscontrato che la presenza del virus è aumentata del 24 per cento nel giro di una settimana, riferisce Le Monde. La ripresa coincide con la diffusione della variante Jn.1, che sembra capace di sfuggire meglio all’immunità acquisita con il contagio e i vaccini. Il nuovo ceppo non sarebbe però più pericoloso degli altri, e i ricoveri restano sotto i livelli di guardia.

National Cancer Institute

Neuroscienze I topi potrebbero riconoscersi allo specchio. Secondo uno studio pubblicato su Neuron, sarebbero stati identificati i neuroni che conservano l’immagine di sé. Nel test i ricercatori coloravano di bianco i peli sulla testa di alcuni topi. Messi davanti a uno specchio, gli animali con la macchia passavano più tempo a pulirsi rispetto agli altri. La socializzazione con altri topi e l’abitudine alla presenza di uno specchio miglioravano la capacità di riconoscersi.

L’età degli organi

Gli organi di una persona potrebbero invecchiare a velocità diverse. Il cuore, per esempio, potrebbe deperire più rapidamente del fegato o dei polmoni. E alcune persone avrebbero un invecchiamento accelerato di uno o più organi rispetto ai coetanei. Il fenomeno potrebbe aumentare la probabilità di alcune malattie e il rischio complessivo di morte. Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato i dati di oltre cinquemila individui con strumenti di machine learning, rilevando i livelli di alcune proteine nel sangue e considerando undici organi o parti del corpo. In circa un quinto dei soggetti è stato riscontrato l’invecchiamento accelerato di un organo e nell’1,7 per cento di più organi. In futuro potrebbero essere considerate altre proteine, permettendo di realizzare mappe ancora più precise del corpo. Alcuni aspetti, però, restano poco chiari. Per esempio, non si sa se gli alti livelli di alcune proteine siano la causa o l’effetto dell’invecchiamento di un organo. ◆

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1542 - 15 dicembre 2023
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