I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse collaboratore della tv francotedesca Arte.
Da ¡Es ella!, dell’allora giovane cronista Gabriel García Márquez, al teste che, credendola svenuta, dichiara “Je detti du pizzichi pe falla ripijà”, il libro è un collage di tutto ciò che fu detto e scritto sul ritrovamento del corpo di Wilma Montesi, sulla spiaggia di Torvajanica, l’11 aprile 1953. È stato il primo caso mediatico nell’Italia del dopoguerra, un cold case, si direbbe oggi. Nonostante le inchieste e i processi, le tante piste seguite e poi abbandonate, non si è mai trovato un colpevole per la morte della ventunenne. Il libro di Silvia Cassioli non si propone di stabilire la verità ma di ricostruire il mosaico delle varie versioni, spesso contrastanti, talvolta paradossali, cucendo descrizioni e contraddizioni, brevi note dell’autrice e qualche disegno. Sono gli anni della dolce vita, e si parte dall’esistenza apparentemente tranquilla di una giovane donna, per precipitare in oscuri giri di droga e orge. Protagonisti, “il biondino” Piero Piccioni, musicista e figlio del vicepresidente del consiglio, il sedicente marchese Ugo Montagna e Anna Maria Moneta Caglio, detta “Cigno nero”, erede di una facoltosa famiglia milanese. Agli atti è la sola condannata, a due anni e otto mesi, per calunnia: aveva svelato i festini di Capocotta in cui rimase presumibilmente invischiata la povera Wilma. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1588 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati